Tipologia: India Pale Lager (IPL)
Caratteristiche: birra a bassa fermentazione, prodotta secondo antiche ricette stoccardesi con una piccola percentuale di frumento che enfatizza, con una leggera acidità, la nota fruttata presente.
Aroma: sentori di luppolo fresco e note agrumate
Sapore: note di malto e crosta di pane, accompagnate da una piacevole nota agrumata
Colore: giallo paglierino, leggermente opalescente
Ingredienti: acqua, malto d’orzo, frumento, luppolo, lievito
Gradazione: 5% Vol.
Formato: bottiglia 33 cl
Temperatura di servizio: 5° / 6° C
Abbinamento: con piatti leggeri e freschi come verdura e pesce bianco cotti a vapore o alla griglia, antipasti di carne bianca, terrine di carne e pesce al forno, salumi poco stagionati, formaggi freschi, frittura di verdura e di pesce, pasta con condimenti leggeri anche con pomodoro, pizza. Ottima come aperitivo

Le origini della India Pale Lager (IPL) non sono così radicate nella storia come quelle della sua “cugina” IPA, ma restano comunque interessanti. Non esiste un singolo birrificio o mastro birraio a cui attribuire la paternità dello stile, ma sappiamo che nasce nei primi anni 2000, in piena rivoluzione craft, come risposta alla crescente richiesta di birre luppolate con un profilo più pulito e rinfrescante.

L’idea era semplice: prendere l’intensità aromatica e l’amaro deciso delle IPA e combinarli con la fermentazione a bassa temperatura tipica delle lager, ottenendo una birra più scorrevole e beverina, senza le note fruttate dei lieviti ale. Così, tra esperimenti e reinterpretazioni, alcuni birrifici artigianali – soprattutto americani – iniziarono a produrre IPL, sperimentando con luppoli moderni e tecniche innovative.

Quindi, qual è la sua vera origine? Difficile dirlo con certezza. Sappiamo però che è figlia della cultura craft, nata dalla voglia di innovare e contaminare gli stili tradizionali. Una lager, sì, ma con un’anima da IPA.