Le regole stanno per cambiare!!! Finalmente, potremo avere subito la risposta pronta quando la mamma urlerà di mettere a posto la cameretta, il papà vorrà una mano per riordinare il garage, il marito ci costringerà a pulire l’auto e la moglie aprirà schifata la borsa del calcetto…Basta, abbiamo ragione noi!! Il “caos” deve regnare sovrano, ha vinto pure una medaglia d’oro!! Non sto dando i numeri ma è successo proprio così.
Già l’anno scorso c’erano state delle avvisaglie, con l’assegnazione della “Medaglia Dirac” a 3 fisici di fama mondiale espertissimi, neanche a farlo apposta, proprio di caos! Ma ora in Francia il “caos” è salito addirittura sul gradino più alto del podio. Ancora non vi sembra possibile?!? E allora è arrivato il momento di svelare l’arcano.
AND THE WINNER IS…
La birra “Santa Caos” in stile Imperial Stout prodotta da Birra La Dama di Bedizzole (BS) ha vinto la medaglia d’oro di categoria al “Concours International de Lyon”…cosa pensavate??
Questa manifestazione, tenutasi il 24 e il 25 marzo, premia dal 2010 i migliori prodotti al mondo tra vini, birre, liquori, distillati e formaggi. Il concorso dedicato alle birre prevede ben 60 categorie che i degustatori internazionali, rigorosamente selezionati, hanno giudicato in questa 2 giorni di vera full-immersion di stili, degustazioni alla cieca e punteggi.
SANTA CAOS: IL VIAGGIO IN UN SORSO
La Santa Caos non è solo la classica birra da meditazione o la tradizionale birra di Natale (ecco cosa ricorda il nome!!!) ma è molto di più. È un cammino sensoriale che coccola le papille gustative e culla i pensieri che affollano le nostre teste a fine giornata.
Ascoltare il rumore mentre scivola nel bicchiere fa già capire la complessità del viaggio che sta per iniziare; guardare il colore profondamente scuro fa perdere quasi la retta via da percorrere; gli aromi sprigionati dal bicchiere fanno respirare un’atmosfera più densa e più intensa da attraversare ad occhi chiusi per arrivare, finalmente, al tanto agognato sorso dall’avvolgenza morbida, la meta ultima di questo tragitto che non è un traguardo ma è solo l’inizio della vera esplorazione gustativa alla scoperta di questa Imperial Stout da 12 gradi alcolici.
IMPERIAL STOUT: LO STILE PREFERITO DAGLI ZAR
Il viaggio, quindi, continua con un salto indietro nel tempo che ci riporta alla Russia zarista.
La corte degli zar, infatti, era una grande importatrice di birre inglesi, soprattutto di birre scure in stile Stout. I birrai d’oltremanica, però, per incontrare i gusti degli zar producevano Stout ancora più alcoliche. I palati russi, difatti, erano abituati a distillati molto forti e, quindi, una semplice Stout anglosassone correva il rischio di sembrare una birra “scarica”, “povera”. Questa birra ad alta gradazione alcolica, prese il nome di Russian Imperial Stout o Imperial Stout, la birra dedicata all’Impero russo. Ancora oggi, l’aggettivo “Imperial” caratterizza una birra di qualsiasi stile, o quasi, dalla forte presenza di alcol: Imperial IPA, Imperial Saison, Imperial Pils, ecc…
SANTA CAOS: IL RICHIAMO DEGLI INGREDIENTI
Il birraio Davide Cormaci deve stare sereno, non rivelerò mai la ricetta segreta, nemmeno sotto tortura! Ma proseguendo nel nostro cammino gustativo, è necessario raccontare l’ingrediente che ancor di più lega questa birra alla corte degli zar: la prugna.
Questo frutto è da sempre molto usato nella produzione di distillati proprio nell’est europeo (come lo Slivovitz) e in Russia, ecco perché Davide ha deciso di aggiungere le prugne denocciolate durante la fase di bollitura del mosto. Ma non solo, in questo continuo palleggiare tra tradizione inglese e russa, un richiamo alla terra di Albione arriva anche dall’utilizzo di ben sei malti di cui uno torbato. Sembrerebbe un caos di ricetta ma non è per niente così!
L’evoluzione della birra diventa, infatti, veramente intrigante: da un lato le prugne riescono a donare note fruttate che vanno dai frutti rossi ad accenni marsalati e di vino passito, dall’altro il mix di malti completa il bouquet con sentori di legno, cioccolato fondente e frutta secca.
SANTA CAOS: I DETTAGLI FANNO LA DIFFERENZA
Dopo tutto questo peregrinare tra mondi lontani, sensi e ricordi, si ritorna con i piedi per terra ma voglio regalarvi ancora un’ultima chicca. Avete mai letto o sentito questa citazione dello scrittore francese Paul Valéry? “Chi vuole fare grandi cose deve pensare ai dettagli”… sembra proprio che la squadra di Birra La Dama – Davide, Roberto, Gemma e Fabio – l’abbia presa proprio sul serio!
Date un’occhiata alla bottiglia della Santa Caos. Sull’etichetta in basso a sinistra c’è un piccolo particolare…un francobollo. Ma non uno qualsiasi, quello storico che raffigura Nicola II, ultimo zar di Russia.
E con un francobollo, simbolo ormai di vacanze d’antan, ha fine questo nostro viaggio. Quante sensazioni racchiude un sorso di birra, un semplice gesto quotidiano che svela orizzonti lontani. Ma se avete già voglia di ripartire, basta versare ancora un po’ di Santa Caos e chiudere gli occhi…
Articolo a cura di: Federica Russo, Sommelier della Birra